Le opere pubbliche realizzate in questi
ultimi anni, richiedevano un periodo di 10-15 anni.
I nodi più complicati da sciogliere sono tre: il Pastificio Ghigi, ex Scuola
Media e la zona verde del quartiere Montaldosso. nuovi amministratori non
dovrebbero accettare in blocco le eredità negative. Hanno il diritto ed il
dovere di voltare pagina
IL FATTO
di Hossein Fayaz
- “Come salvare il salvabile dell’ambiente e riparare i buchi di Bilancio a
Morciano?”.
Il Bilancio Comunale di Morciano, nelle migliori ipotesi, non permette degli
investimenti annuali superiori ad un milione di euro. Le costruzioni delle
opere pubbliche realizzate in questi ultimi anni, senza barattare l’ambiente
ed il bene di tutti, con le reali possibilità economiche di questo Comune,
richiedevano un periodo di 10-15 anni.
Per costruirle in breve periodo, gli ex amministratori hanno speso l’unica
moneta che la comunità aveva ereditato dagli antenati, vale a dire i terreni
agricoli ed il suo l’ambiente. La cementificazione selvaggia delle valli e
delle colline, non è né il progresso e né lo sviluppo economico. È soltanto
l’impoverimento culturale (si veda la voce speculazione) finanziario di
un’intera comunità. I terreni agricoli di un Comune sono beni irripetibili,
occupandoli con gli enormi condomini senza adeguate zone verdi, giardini
pubblici, campi di gioco, circoli ricreativi per i giovani e gli anziani,
parcheggi ed altri servizi d’utilità pubblica, come hanno fatto e proseguono a
fare a Morciano di Romagna, Montefiore Conca e San Clemente, impoveriscono
irrimediabilmente.
Le nuove costruzioni hanno reso inadeguati gli investimenti degli ultimi
trent’anni nelle reti viarie, fognature, la condotta d’acqua potabile, asili,
le scuole e strutture sanitarie. Le nuove costruzioni nei terreni agricoli è
pura speculazione edilizia, non danno contributi al paese, ma solo benefici a
pochissimi. È soltanto l’impoverimento finanziario di un’intera comunità, per
la semplice ragione, che causa la diminuzione del valore delle abitazioni ed
immobili di tutti i cittadini.
Un’altra conseguenza dannosa è stata la creazione di una comunità estranea e
non coesa, che ha reso la vita impossibile, soprattutto agli originari
abitanti della città. Ai morcianesi doc.
Questo fatto negativo è accaduto in un Comune dove già aveva il primato di
sovraffollamento della popolazione al livello regionale e nazionale. A
Morciano c'erano, ed a tutto oggi ci sono, centinaia d’appartamenti e decine
di negozi con il cartello vendesi ed affittasi, senza incontrare alcun
cliente. E il valore degli immobili esistenti e di nuova costruzione, è in
caduta libera ed è tra i più bassi della provincia.
Il sindaco Claudio Battazza, la sua giunta, la maggioranza e l’intero
Consiglio comunale, dovranno trovare delle soluzioni ai problemi più urgenti
lasciati in eredità. Visto l’impatto enorme di questi progetti sull’ambiente
ed il futuro di Morciano, è proprio il caso che la nuova amministrazione,
prima di prendere ogni decisione, uno, si faccia un censimento dell’edilizia
presente sul territorio, per avere l’esatta dimensione dello spreco esistente.
Due, si ricorra ad una consultazione popolare. La consultazione può avvenire
nei migliori modi tramite un referendum, altrimenti possono essere facili da
realizzare, tramite la convocazione delle assemblee pubbliche con il voto
finale dei partecipanti.
È molto apprezzabile la decisione dell’amministrazione di fare il bilancio
partecipato per la realizzazione dei progetti proposti ed approvati dai
cittadini. Saranno i residenti a decidere in un assemblea generale, gli
investimenti comunali per un totale di 100.000 euro nell’esercizio del 2010.
Ma, i problemi più seri del Paese, in questo momento, sono le scelte
urbanistiche.
In questo campo, i nodi più complicati da sciogliere sono tre: il Pastificio
Ghigi, ex Scuola Media e la zona verde del quartiere Montaldosso.
Ghigi. La riconversione del pastificio Ghigi deve contenere al minimo
possibile le superfici destinate alle abitazioni, uffici e negozi. Ottenere
dall’impresa edile, a costo zero, come minimo 3.000 mq d’edificato, da
destinare ad uso della collettività.
La vecchia Scuola Media. Non accettare assolutamente la privatizzazione e le
costruzioni in quell’area, che non siano d’interesse pubblico e della
proprietà del Comune e non superiori ai volumi esistenti. Destinare quest’area
per piccole costruzioni e spazi, ad usi sanitari, agli anziani, ai giovani ed
alle associazioni.
L’area del capannone fieristico. Destinare questo spazio per i ragazzi ed i
giovani, come il circolo ricreativo, campo da gioco ed il parcheggio.
L’area verde di Montaldosso. Non accettare questo scempio ed illegalità
plateale, che uno spazio dedicato al verde pubblico, in un quartiere
sovraffollato, sia utilizzato per la costruzione delle abitazioni private.
Trovare altre aree, ad impatto ambientale meno dannoso per la comunità e con
più criterio, da poter costruire un numero minore d’appartamenti.
I nuovi amministratori non dovrebbero accettare in blocco le eredità negative.
Hanno il diritto ed il dovere di voltare pagina. Finire per sempre con il
periodo della non comunicazione tra i cittadini.
Optare nella parola e nei fatti per la trasparenza. Mettere a disposizione dei
cittadini desiderosi della verità, gli atti ed i documenti concernenti, le
delibere ed il bilancio comunale dell’amministrazione Ciotti. Solo in questo
modo, i morcianesi saranno sicuri che veramente, c’è stato un cambiamento
effettivo, e non si ripeterà nel futuro, l’era di Ciotti.
Morciano di Romagna, 3 ottobre 2009, © Hossein Fayaz
(* Pubblicato nel numero di ottobre 2009 de La Piazza della Provincia, a pagina 31)